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Difficoltà del percorso MTB
Anello di San Silvestro

Km 37 - Dislivello in salita m. 1.535 - Partenza e arrivo: stazione di Fabriano

Dalla stazione FS si prende prima Viale Stelluti Scala, quindi via Zonghi. Prima di arrivare ai giargini pubblici si gira a sinistra su via Serraloggia fino a giungere alla frazione di Castiglione dove, prendendo a sinistra una strada bianca si valica un crinale e quindi si scende a Paterno. Si risale la strada di fondovalle fino al capolinea dell’autobus; proprio di fronte alla pensilina sul lato opposto si stacca dal paese una piccola strada bianca che tra bosco, pascoli e piccoli orti, con qualche saliscendi va verso Collamato. Quando si tocca l’asfalto si va a destra passando vicino al campo sportivo e sbucando poi sulla SP15. Ancora a destra, ancora un valico e poi giù verso il Fosso Sant’Angelo; si supera un incrocio oltre il quale a destra un’edicola religiosa segnala un altro incrocio. La strada bianca risale dolcemente il corso del torrente tenendosi sul fondovalle tra il bosco e le ampie radure di pascolo, si lascia a sinistra l’unica possibile deviazione, poi i pascoli terminano. La pendenza aumenta e si mantiene costante fino al passo di Fonte Passera. Si scende quindi a sinistra (NW), con una scorrevolissima strada forestale nella stretta e boscosa Vallerania, e si arriva a Valleremita. Dalla fontana posta nell’unico crocevia a sinistra dir. SO si può salire all’Eremo (antico cenobio benedettino che ospitò S. Francesco nel 1210), mentre a destra dir. NE si risale una stretta valletta boscosa su una stradina forestale che si arrampica piuttosto decisamente fino al passo tra il monte Fano e il monte Linatro a q.700, dove si attraversa la strada che proviene direttamente dal passo di Fonte Passera, per prendere il sentiero CAI n° 100. Non bisogna farsi spaventare dalla ripida e accidentata discesa iniziale, nemmeno 100 m. dopo è un single-track scorrevole e divertente, che dal bosco fitto esce poi in una grande radura al limite della pineta in località Colle Paganello, da dove si scende velocemente a Fabriano.

Anello di San Silvestro

Percorso abbastanza impegnativo attorno alle pendici del monte Fano

L’anello di San Silvestro è un percorso abbastanza impegnativo che si snoda attorno alle pendici del monte Fano (sede del Monastero di San Silvestro) e presso il monte Alto; queste due alture sono le prime propaggini della dorsale appenninica che sovrasta a sud la città di Fabriano. Con qualche deviazione interessante sul percorso, si può giungere all’eremo francescano di Valleremita e San Silvestro. Questo percorso è mediamente difficile, ma breve e molto panoramico, ed è ideale da percorrere in bike.

Il fenomeno dell'eremitaggio

Per gli appassionati di bicicletta, questo itinerario è estremamente interessante. Prima, però, occorre addentrarsi meglio nel significato di questa suggestiva passeggiata, soffermandosi su cosa fosse un eremo. Il fenomeno dell’eremitaggio è strettamente connesso alla diffusione del monachesimo; infatti, già la regola di San Benedetto (scandita dal detto ora et labora – prega e lavora – ) prevedeva una divisione tra monaci cenobiti ed eremiti, ma è soprattutto San Romualdo, prima dell’anno Mille d.C. ad esaltare questo tipo di esperienza, che troverà poi una realizzazione tutta sua con San Francesco d’Assisi. Dunque, è soprattutto dopo l’anno Mille, con la reazione alla decadenza delle istituzioni religiose, che si manifesta più evidentemente il desiderio di ripetere l’esempio degli antichi anacoreti. Occorre ricordare che viene definito eremita colui che, per motivi spirituali, vive in solitudine in luoghi remoti, conducendo una vita austera e spartana. Attraverso la regola di San Romualdo il romitorio (luogo già presente presso i monasteri benedettini, in cui vivevano, per qualche tempo, i monaci più inclini alla vita ascetica) si trasforma. Esso diventa un sito veramente solitario, isolato e quasi inaccessibile (talvolta si tratta di una grotta aggrappata alle pareti rocciose, oppure di un rifugio ricavato nel mezzo del bosco). Per nutrirsi, l’eremita si accontenta di poche cose: erbe, funghi e frutti di bosco. San Romualdo, non appena individua un luogo adatto per fondare un insediamento monastico, vi costruisce, dapprima, un eremo (dal momento che l’ideale ascetico è, per lui, l’aspetto principale) e così fa anche nel fabrianese. Il suggestivo Eremo di Santa Maria Valdisasso (XII secolo) è il primo che si incontra nell’itinerario qui proposto; esso, nell’Alto Medioevo, è stato, dapprima, castello longobardo, ma sul finire del primo millennio diventa un piccolo cenobio, in cui si insediano alcune monache benedettine, poiché, per la sua posizione, è un luogo privilegiato per la regola benedettina del “pregare e lavorare”; d’altra parte, questa (come molte altre aree del fabrianese, con boschi, vallate nascoste, gole, forre) rappresenta un sito ideale per l’eremitaggio. La tradizione vuole che San Francesco, ai primi del Duecento, sia stato ospite dell’Eremo. L’Eremo di Santa Maria Valdisasso diventa dunque, presto, un sito venerabile e, di conseguenza, oggetto di rivendicazione da parte dei seguaci del Santo, che ai primi del Quattrocento riescono a realizzarvi un convento. Il cenobio, invece, diventa in seguito tanto noto da essere denominato la “Porziuncola delle Marche” e nel Quattrocento vi trovano accoglienza importanti francescani, come S. Bernardino da Siena e S. Giovanni da Capistrano. Il convento viene poi soppresso (prima con il Regime napoleonico e poi, di nuovo, nel 1861 con lo Stato unitario. L’eremo, acquisito al pubblico patrimonio, nei decenni passa di mano in mano e viene da ultimo ridotto a casa rurale. Solo nella seconda metà del secolo scorso i frati minori potranno farvi ritorno.

Anello di San Silvestro
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